Vero capolavoro dello scorso anno, assieme al
bellissimo Gran Torino di Clint
Eastwood, Up è l’ennesimo film ben
riuscito della Pixar (decimo lungometraggio frutto del sodalizio con la Walt
Disney), vincitore nella categoria “miglior film d’animazione” negli ultimi
Accademy Awards. Una storia semplice narrata con rara capacità poetica,
utilizzando immagini suggestive, primi piani commoventi, panorami straordinari
(ispirati a scenari realmente esistenti in Venezuela) e accompagnando il tutto
con una superba colonna sonora di Michael Giacchino, premiata con una
statuetta.
Il film, scritto e diretto da Pete Docter
e Bob Peterson, narra la storia di un anziano uomo (Carò Fredricksen)
appassionato di aviazione, che rimane solo dopo la scomparsa della moglie
(Ellie). Per non vendere la casa dove ha trascorso la maggior parte della sua
vita, decide di spostarla con l’ausilio di migliaia di palloncini (che lui
vende) per giungere in un luogo del Sud America tanto desiderato da sua moglie.
In un certo senso la casa di Carl è la manifestazione dello spirito di Ellie. Poco
prima di intraprendere il viaggio, il protagonista conosce un buffo bambino
boyscout di otto anni (Russel), che lo accompagnerà per il resto della storia.
La “strana coppia”, che ricorda molto da
vicino quella formata da Walter Matthau e un bambino (Mason Gamble) nel film Dennis la minaccia (Nick
Castle, 1993) costruirà una solida amicizia nel corso delle peripezie che dovrà
affrontare nel corso del viaggio (sempre emblema della crescita interiore e del
percorso di formazione). Infatti, nonostante la lampante differenza di età, i
due amici non si separeranno mai, uniti dal comune credo nella forza
dell’immaginazione. Anche perché in fondo anche l’anziano vedovo è rimasto
bambino nel cuore e si rispecchia nel ragazzino che ha incontrato.
Up è un
film stupendo, girato benissimo. Come già detto, le sequenze sono accompagnate
da una suggestiva colonna sonora, il cui mean theme non si dimentica
facilmente. Essa ha una funzione empatica, in quanto in molte sequenze i
dialoghi sono assenti: le inquadrature si soffermano sull’espressione del volto
del protagonista e sugli oggetti dal valore affettivo inestimabile, come
fotografie e pagine di un vecchi diario di Ellie. Inoltre, la pellicola mescola
in modo straordinario ingredienti diversi, passando da momenti commoventi
(meravigliose in questo senso sono le sequenze iniziali che mostrano il
protagonista passare velocemente da bambino ad anziano assieme a sua moglie
conosciuta fin da piccolo) a quelli comici e avventurosi.
In conclusione, Up è un vero e proprio capolavoro dell’animazione, che parla sia ad
un pubblico giovane che adulto. Uno spettacolo immaginifico per gli occhi e per
le orecchie, di cui non ci si può mai stancare di assistere. Un trionfo di
colori e di armonie musicali che creano un connubio splendido, facendo
immergere lo spettatore completamente nella storia rappresentata e in un
viaggio indimenticabile. Credere nei sogni aiuta a crescere e il Cinema ci
invita a non smettere mai di sognare, come il protagonista Carl.
(già pubblicato il 16/04/2010 su Mondoattuale)
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