venerdì 13 novembre 2015

Suburra: un film sull'Apocalisse morale

Gli antichi Romani chiamavano "Suburra" il quartiere popolare e malfamato dell'urbe, situato tra il Celio e l'Esquilino; il termine indica tutt'oggi il quartiere più "moralmente" degradato  di una città.

Il film di Stefano Sollima, tratto dal romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, autore già di Romanzo criminale e co-sceneggiatore di questa pellicola, esplora il sottobosco romano in cui politica e criminalità si incontrano per decidere le sorti della capitale e spartirsi ciò che essa può offrire. Partendo dai fatti di cronaca - del resto De Cataldo è un magistrato -, i personaggi prendono vita muovendosi e incontrandosi in una Roma cupa, notturna, da film noir, perennemente flagellata da una pioggia biblica che sembra annunciare l'avvento di un'Apocalisse.

La storia è fortemente connotata dal punto di vista temporale: si svolge tutta tra il 5 e il 12 novembre 2011, giorno (vero) delle dimissioni del governo guidato da Silvio Berlusconi e, per tutti i protagonisti della vicenda, inesorabile appuntamento con il proprio destino.

In questo contesto spazio-temporale, si intrecciano le storie di diversi loschi personaggi che formano il microcosmo di Suburra: l'onorevole Filippo Malgradi, un politico corrotto e corruttore (magistralmente interpretato da Pierfrancesco Favino); Er Samurai, vero mediatore tra politica, criminalità e curia romana, burattinaio, ex militante di estrema destra e ultimo superstite della Banda della Magliana (un villain memorabile grazie a Claudio Amendola); Numero 8, boss di Ostia incapace di capire che certi giochi sono più grandi di lui (Alessandro Borghi); Sebastiano, un Pr spregiudicato moralmente (Elio Germano); Viola, tossicodipendente, compagna fedele di Numero 8, coerente fino alla fine (Greta Scarano); Sabrina, fragile escort di lusso (Giulia Elettra Gorietti); Manfredi Anacleti, boss degli zingari intento a vendicare il fratello minore e ansioso di entrare nella serie A del crimine (Adamo Dionisi).


Per colpa di un festino finito male con protagonisti Malgradi e Sabrina si innesca una serie di eventi che porteranno tutti i personaggi a mettere in gioco la propria esistenza pur di perseguire i propri fini senza scendere a compromessi. Sullo sfondo, il tentativo di una grande speculazione edilizia su Ostia per trasformarla in una nuova Las Vegas, progetto che coinvolge anche alti prelati del Vaticano.

Suburra mostra il dramma di una guerra per la sopravvivenza in cui tutti si credono invulnerabili mentre sono solo pedine di un gioco più grande di loro; vecchi e nuovi patti di fedeltà saltano in nome della fallace bramosia di potere e denaro.

L'opera di Sollima, figlio d'arte e autore delle serie televisive Gomorra e Romanzo criminale oltre che del film ACAB - All Cops Are Bastards del 2012, non lascia indifferenti, anche perché non offre nessuna possibilità di catarsi ai personaggi, né una speranza di ritorno alla normalità dopo l'Apocalisse.

Proprio Lei, alla fine, giunge inesorabile per tutti: il Presidente del Consiglio si dimette, lasciando l'onorevole Malgradi nelle mani della Giustizia, mentre tutti i personaggi della vicenda, eccetto Viola, pian piano vengono sconfitti.

Un Papa dimissionario simboleggia lo smarrimento morale dell'Urbe e della Chiesa, mentre una pioggia torrenziale allaga e disinfetta la Città Eterna.



 VOTO:    

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