venerdì 26 ottobre 2018

“Lucky” di John Carroll Lynch




Presentato lo scorso anno al Festival di Locarno, “Lucky” segna il debutto dietro la macchina da presa di John Carroll Lynch.

Il film segue da vicino la vita di Lucky (Harry Dean Stanton), un ateo novantenne che vive in un paese in una zona remota e desertica degli Stati Uniti.  Lucky sembra immune da qualsiasi malanno o acciacco fisico: fuma, beve e cammina instancabilmente in mezzo ai cactus e sotto il sole torrido del deserto. Indifferente di cosa pensano o fanno gli altri abitanti della cittadina, passa le serate in un bar in compagnia dei suoi amici, tra cui Howard (interpretato dal grande regista David Lynch), proprietario di una vecchia testuggine da poco fuggita nel deserto.

La vita solitaria e monotona di Lucky prosegue tranquilla finché una mattina non cade improvvisamente in casa. Un episodio che segna uno spartiacque nella sua serena esistenza. Lucky scopre così da un lato l’angoscia per l’avvicinarsi della morte, dall’altro l’acuirsi di un senso di vuoto e solitudine da colmare in qualche modo. La caduta, fisica e non di Lucky, coincide insomma con l’inizio di un percorso spirituale per scoprire, prima che sia forse troppo tardi, se stesso.

Un “viaggio” che condurrà il protagonista, grazie anche all’interazione con i suoi amici e con gli altri abitanti del paese, a uno stadio superiore di conoscenza e a un momento d’illuminazione simboleggiato dalla scena finale: Lucky, dopo aver contemplato un maestoso cactus secolare, ci guarda dritto negli occhi sorridendoci, per riprendere poi la sua strada, mentre ricompare la tartaruga “errante” di Howard.

La forza di questa pellicola è riposta sulla grande e ultima prova d’attore di Harry Dean Stanton, venuto a mancare il 15 settembre 2017 a riprese ultimate. Uno sforzo fisico non indifferente per un attore novantenne, che rende il personaggio di Lucky ancora più realistico e autobiografico. Numerose sono infatti le scene ispirate alla vera vita di Stanton, tra cui il saluto “Non sei niente!” con cui Lucky saluta il proprietario del Joe’s Diner.

Il regista mette in scena un film semplice, senza grosse pretese, che parla però, con acutezza, onestà e qualche pizzico di ironia, di questioni esistenziali fondamentali che riguardano ogni essere vivente, siano essi umani, animali o vegetali: il senso della vita, la solitudine, l’illusione di autosufficienza e la morte.

Mancando qualsiasi riferimento religioso o spirituale in senso stretto, il film sembra suggerire che l’importante sia sopravvivere ed essere resilienti come la tartaruga centenaria o il cactus secolare del deserto, mentre camminiamo lungo il sentiero del nostro destino, senza mai dimenticare di sorridere, prendere la vita con filosofia e di stringere relazioni sociali, perché nessun essere vivente, purtroppo, può sfuggire alla morte o alla vecchiaia.


VOTO: 
                  
  





domenica 21 ottobre 2018

I 10 film più attesi in uscita al cinema





Saranno tanti i film che usciranno nelle sale cinematografiche italiane nei prossimi mesi. Abbiamo provato a stilare una “top ten” di quelli più attesi da qui fino alle feste natalizie, tra cui spicca sicuramente “Il ritorno di Mary Poppins” di Rob Marshall (“Chicago”, “Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare”), in uscita a Natale. È senza dubbio uno dei sequel più desiderati dal pubblico, ma al contempo rischioso vista la straordinaria trasposizione cinematografica del 1964 del romanzo scritto da Pamela L. Travers, con una magnifica Julie Andrews perfettamente a suo agio nei panni di Mary Poppins. Un film che vinse 5 Oscar su 13 nomination, con un incasso di 44 milioni di dollari nel mondo (a fronte di 6 milioni di budget) e che venne visto al cinema da oltre 200 milioni di spettatori. In questo sequel, targato sempre Walt Disney, Emily Blunt vestirà i panni della baby sitter più magica di tutti i tempi. La storia è ambientata nella Londra del 1930, circa vent’anni dopo le vicende narrate nel primo film. I piccoli Michael e Jane Banks sono cresciuti, seguendo le ombre dei loro genitori: lui banchiere, lei attivista sindacale. Michael vive ancora al numero 17 di Viale dei Ciliegi, assieme ai suoi tre figli. Quando i Banks subiscono un grave lutto (la perdita della moglie di Michael), Mary Poppins torna a far riscoprire, ancora una volta, la gioia di vivere all’intera famiglia.

In autunno uscirà “Il primo uomo” di Damien Chazelle (“Whisplash”, “La la land”), che ha aperto la 75esima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Dopo lo strepitoso successo di “La la land” si ricostituisce la coppia Damien Chazelle – Ryan Gosling per realizzare un biopic su Neil Armstrong, il primo uomo a sbarcare sulla Luna il 20 luglio 1969.

C’è attesa anche per un altro film presentato in concorso a Venezia: “Suspiria” di Luca Guadagnino (“Chiamami col tuo nome”), un remake del capolavoro diretto da Dario Argento nel 1977. Il regista ha trovato una chiave personale per rivisitare questo classico del genere horror attraverso anche un taglio socio – politico. La colonna sonora porta il timbro di Thom Yorke, frontman dei Radiohead. 


Arriverà finalmente in sala anche uno dei film più “maledetti” della storia recente della Settima arte: “L’uomo che uccise Don Chisciotte” del visionario Terry Gilliam (“Le avventure del barone di Munchausen”, “Parnassus”). Nell’arco di vent’anni Gilliam ha provato a realizzare questo lungometraggio per ben otto volte, senza mai completare il lavoro per una serie infinita di contrattempi: dai problemi finanziari alla distruzione di alcuni set per alluvione fino all’abbandono, per motivi di salute, dell’attore protagonista Jean Rochefort. “L’uomo che uccise Don Chisciotte” è un viaggio tra sogno e realtà, in cui un anziano attore (Jonathan Pryce) si convince di essere l’uomo della Mancha coinvolgendo Toby (Adam Driver), un giovane e disincantato regista pubblicitario.

A novembre potremo vedere un’altra opera tormentata: “Bohemian Rhapsody” di Bryan Singer (“X-Men – Apocalisse”), il film sull’epopea dei Queen. Si parla di questo film da almeno otto anni. Il confronto con uno dei mostri sacri del rock come Freddie Mercury ha fatto fuggire, nel corso del tempo, alcuni attori come Sacha Baron Cohen e Ben Whishaw, che avrebbero dovuto interpretarlo in questo biopic. Il film narra la storia del leggendario frontman e della sua band, dalla formazione del gruppo nel 1970 fino al culmine della carriera, coincisa con il concerto Live Aid del luglio 1985. Tra i produttori figurano Brian May e Roger Taylor, i due membri ancora in attività dei Queen.

A ottobre uscirà invece “Soldado” di Stefano Sollima (“ACAB”, “Suburra”), con protagonista Benicio Del Toro. Il regista italiano si cimenta con il sequel di “Sicaro”, il thriller sulla lotta al narcotraffico diretta da Denis Villeneuve nel 2015. Alejandro Gillick e l’agente CIA Matt Graver decidono di tornare in Messico per scatenare una guerra tra cartelli rivali. Le loro indagini si concentrano sui tunnel che collegano Messico e Stati Uniti, in cui transitano stupefacenti, migranti e potenziali terroristi.

La nuova stagione cinematografica sarà segnata anche dal ritorno in sala di Spike Lee (“Malcolm X”, “Miracolo a Sant’Anna”) con “Blackkklansman”. Una storia ambientata negli Stati Uniti degli anni Settanta con protagonista Ron Stallworh (John David Washington), il primo detective afroamericano di Colorado Springs che, per fare la differenza, decide di infiltrarsi nel Ku Klux Klan per svelarne i crimini.

Per quanto riguarda l’animazione c’è attesa per “Gli Incredibili 2” di Brad Bird, il sequel di uno dei film più amati della Pixar, diretto dall’unico cineasta ad aver mai vinto due Oscar in questo genere grazie a “Ratatouille” e “Gli Incredibili”.  Una nuova avventura con protagonista la divertente famiglia di supereroi, piena di gag e azione.

Manca poco anche per vedere “Widows – Eredità criminale”, che segna il ritorno di Steve McQueen (“Shame”, “12 anni schiavo”) dietro alla macchina da presa. Uno dei registi più importanti degli ultimi anni porta in scena la storia di quattro vedove che, dopo aver perso i mariti rapinatori, decidono di finire il lavoro iniziato dai loro uomini.

A dicembre dovrebbe uscire in Italia “The old man and the gun” di David Lowery (“Il drago invisibile”), che presenta un cast stellare: da Robert Redford nei panni del protagonista Forrest Tucker a Casey Affleck. Il film si ispira alla vera storia di Forrest Tucker, soprannominato il “criminale gentiluomo”, che all’età di settant’anni riuscì a evadere dal carcere di San Quintino e mise a segno una serie infinita di colpi sensazionali. Circolava la voce che Redford avrebbe chiuso la carriera con questa pellicola, ma lo stesso attore ha poi fortunatamente smentito i rumor. 

lunedì 1 ottobre 2018

Box office 2017 – 18: continua la disaffezione del pubblico italiano verso il cinema




Un’altra stagione cinematografica da dimenticare, almeno guardando le presenze in sala e gli incassi dei 100 film più visti nel periodo compreso tra il primo agosto 2017 e il 30 giugno 2018. È quanto emerge dai dati pubblicati da Cinetel che monitora il 90% delle sale italiane. Complessivamente sono stati staccati 83 milioni di biglietti, 8 milioni in meno rispetto all’anno precedente, in calo del 9%. Scende anche l’incasso complessivo, passando dai 587 milioni di euro della stagione cinematografica precedente agli attuali 541 milioni di euro, con una perdita netta di 46 milioni.

Nessun titolo ha raggiunto la soglia dei 20 milioni, evento accaduto prima di quest’anno solo una volta dall’introduzione dell’euro. Il film più visto è stato “Avengers: Infinity War” con un incasso vicino ai 19 milioni di euro.

Dopo l’anno horribilis 2016-2017 prosegue dunque in Italia la disaffezione del grande pubblico verso le sale cinematografiche. Le ragioni della crisi sono conosciute e ataviche: la concentrazione della produzione nazionale sul genere della commedia, film italiani con sceneggiature pessime, una distribuzione che concentra l’offerta in pochi periodi dell’anno - creando una cannibalizzazione tra pellicole dello stesso genere da un lato, il deserto in molti periodi della stagione dall’altro - e infine, il diffondersi di nuovi tipi di fruizione dei film grazie al dilagare di nuove piattaforme e tipologie di device.

Anche il cinema a stelle e strisce non se la passa bene in Italia. Pur occupando le prime nove posizioni della top 100, il cinema “made in USA” perde 14 milioni di spettatori rispetto all’anno precedente. In Italia i film americani di genere fantasy continuano a essere meno graditi rispetto al resto del mondo. Perdono posizione anche i film di animazione e quelli adatti rivolti a tutta la famiglia. Basti pensare che il capolavoro della Pixar “Coco” ha incassato da noi soltanto 11.306.632 di euro, piazzandosi all’ottavo posto tra i 100 film più visti della stagione.

Tra le sorprese spiccano “Assassinio sull’Orient Express” e “Jumanji – Benvenuti nella giungla” che hanno superato le aspettative in termini di incasso. Un piccolo drappello di film di qualità ha ottenuto un buon riscontro di pubblico: da “La forma dell’acqua” a “L’ora più buia”, da “Il filo nascosto” a “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”. Un segnale che conferma l’importanza della salvaguardia del cinema d’essai e delle sale specializzate in questo segmento di mercato.

Grandi produzioni di qualità come gli attesissimi “Dunkirk” di Cristopher Nolan, “Blade Runner 2049” di Denis Villeneuve e “The Post” di Steven Spielberg non hanno invece fatto registrare grandi numeri al botteghino, così come “Loro” di Paolo Sorrentino uscito in due parti, che complessivamente ha incassato soltanto 6.670.761 euro. Il pubblico italiano ha accolto malissimo anche l’ultima fatica di Woody Allen, “La ruota delle meraviglie”, piazzatosi alla 48esima posizione del box office 2017 – 18.  

Una delle poche note positive di quest’ultima stagione cinematografica proviene dal cinema italiano, che ha attratto oltre due milioni di spettatori in più rispetto all’anno precedente. Nessun titolo si è guadagnato la targa di film fenomeno, né ha varcato, per la prima volta, la soglia dei 10 milioni di euro di incasso. I due titoli più importanti per gradimento di pubblico sono stati “Come un gatto in tangenziale” e “A casa tutti bene”, piazzandosi rispettivamente al nono e al dodicesimo posto nella classifica dei film più visti dell’anno. Due commedie intelligenti che hanno attratto l’attenzione del grande pubblico. Tra le pellicole che hanno superato le attese, troviamo invece “Napoli velata” e i due documentari sull’arte “Loving Vincent” e “Caravaggio – L’anima e il sangue”.
Tramontata ormai l’epoca dei cinepanettoni, i film che escono durante il periodo natalizio non si confermano più campioni della stagione cinematografica. Indice questo che i gusti del pubblico stanno cambiando e occorre adattare l’offerta per intercettarli, come scrive Franco Montini sul numero di agosto di “Ciak”.