domenica 17 marzo 2024

"Colpo di fortuna" di Woody Allen


Dopo il deludente “Rifkin’s Festival”, Woody Allen torna in sala con “Un colpo di fortuna”, film girato interamente in lingua francese, non parlata dal regista.

Una pellicola a metà strada tra commedia romantica e thriller in cui tornano numerosi temi cari al cineasta newyorkese, tra cui il ruolo giocato dalla fortuna nella vita di ognuno di noi e argomenti cari anche a Dostoevskij.
Un film riuscito, con un colpo di scena finale, che come avveniva in “Match Point” e in “Crimini e misfatti” fa riflettere sul ruolo del caso/fortuna/destino (a seconda del credo di ognuno) nelle vite di ciascuno, a cominciare dagli incontri con le persone.


domenica 10 marzo 2024

"Napoleon" di Ridley Scott


 
“Napoleon” di Ridley Scott delude sotto molteplici punti di vista. Dalla sceneggiatura ai numerosi errori storici fino al montaggio - evidenti i tagli con la motosega rispetto alle intenzioni del regista, tanto che si parla di un director’s cut lungo un’ora in più -, oltre che all’impostazione data all’intera pellicola.

A parte approfondire bene la complessa relazione tra Napoleone e Josephine, il film non riesce mai a dare sostanza a una forma che in certi momenti rasenta il sublime, come nella scena dell’incoronazione, in cui lo spettatore si sente catapultato nel celebre dipinto di Louis David. Ma non basta la cornice per fare un quadro.
Un film cupo, a cominciare dalla fotografia, che ritrae un Napoleone “parassita” e sanguinario, in coerenza con l’immagine trasmessa dai vincitori del periodo napoleonico e dai loro storici: i britannici, che non erano meno sanguinari e manco portatori di valori rivoluzionari come i francesi ma difensori dell’ancieme regime e parlavano di Bonaparte come di un orco.
Ha senso un film su Napoleone fatto così?


domenica 3 marzo 2024

"Il ragazzo e l'airone": il grande ritorno di Hajao Miyazaki


Dopo 7 anni di lavorazione, "Il ragazzo e l'airone" esce nelle sale segnando (speriamo di no) l'addio definitivo del grande maestro d'animazione giapponese
Hayao Miyazaki che negli anni ci ha regalato tanti capolavori: dal "Mio vicino Totoro" a "Il castello errante di Howl" e "La Città incantata", affrontando tematiche profonde quali il pacifismo e l'ambientalismo.

Anche in quest'opera, di grande valore, Miyazaki ci fa emozionare, parlando di morte e vita, di giovinezza e vecchiaia, con la consueta creatività e magia. Il messaggio che il cineasta nipponico ci manda è la speranza che la sua opera gli sopravviva e che i "discepoli" dello studio Ghibli, a cominciare da suo figlio, continuino a creare mondi fantastici e ricchi di magia per riflettere sui temi che riguardano il nostro mondo, sempre in precario equilibrio tra bene e male.