Basta
che funzioni è uno
dei migliori film del 2009, forse la migliore pellicola del genere commedia. Woody Allen mette in scena una
piacevolissima storia tratta da una sua sceneggiatura scritta quasi trent’anni
fa per il grande attore comico ebreo Zero Mostel. Da sottolineare il fatto che
Allen torna ad ambientare un suo film nella natia New York.
Il ruolo storicamente interpretato dal regista
newyorkese viene qui assunto ad interim dal
comico Larry David, che indossa i
panni di Boris Yellnikoff, un cinico, se non nichilista professore
universitario di fisica in pensione. La sua visione del mondo rispecchia i temi
classici della filmografia di Allen: l’ateismo, la misantropia, il cinismo,
l’ipocondria, la paura della morte, l’amore e il sesso. Sembra quindi in tutto
e per tutto un alter ego di Woody Allen. L’incontro con una ragazza di
provincia (la giovane Evan Rachel Wood)
ingenua e solare, sconvolgerà la vita del trasandato e acido professore, e, per
la legge dell’attrazione degli opposti, in fisica come in amore, i due
convoleranno a nozze. Ma nessuno dei due ha fatto i conti con i genitori di
lei...
L’ultima opera del maestro
Allen scorre via in modo piacevole e si caratterizza per i dialoghi sempre
divinamente scritti dallo stesso regista. Le sue battute costituiscono un vero
e proprio patrimonio dell’umanità, un pozzo da cui attingere nei momenti di
mancanza di idee sulla sceneggiatura. Da applausi il monologo iniziale e quello
finale di Larry David che aprono e chiudono il film in una sorta di cerchio
ideale. La tesi di fondo è che qualsiasi cosa va bene, “basta che funzioni”, in
accordo ad una visione del mondo fortemente nichilista e pessimista. Le vicende
del film sembrano corroborare questa tesi esposta nella sequenza iniziale, per
poi venire ripresa alla conclusione della storia; in entrambi i casi l’attore
esce dal personaggio per parlare direttamente al pubblico, come se si trovasse
in una sorta di esperimento o di reality. Semplicemente geniale!
In conclusione, Basta che funzioni è un film frizzante,
divertente e ricco di spunti di riflessione sulla società contemporanea come
nella più calssica tradizione alleniana.
(già pubblicato il 14/01/2010 su Mondoattuale)
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