lunedì 16 gennaio 2012

Immortals: un film mortale


Trama: re Iperione vuole liberare i Titani, imprigionati nel monte Tartaro dagli dei dell’Olimpo, per dominare gli elleni e sconfiggere le loro divinità. Per poter completare il suo piano, Iperione ha bisogno dell’arco di Epiro, un’arma dispersa da tempo immemorabile. Teseo viene scelto da Zeus per guidare il suo popolo contro Epiro…


Come anticipo già nel titolo, questo film del regista di origini indiane Tarsem Singh (noto per il film The Cell) è l’ennesima dimostrazione della crisi di creatività che sta colpendo sempre di più Hollywood. Immortals sembra infatti la brutta copia di 300, che punta tutto sulla perfezione estetica, sugli effetti visivi in 3D e nulla sui contenuti. Molte scene ricordano nell’ambientazione vari videogame e ci sono diverse somiglianze con The Lord of the Rings (si confronti la scena dell’attacco alla diga ai piedi del monte Tartaro con la battaglia al fosso di Helm).


La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, con mancanza di connessioni logico-narrative tra una sequenza e l’altra. Si percepisce anche una palese carenza di creatività nella costruzione di scenari e situazioni, che si ripetono di continuo nell’arco della storia. Il film alla lunga annoia lo spettatore e offende per arroganza i cinefili.

Immortals, debole dal punto di vista contenutistico, dovrebbe allora puntare tutto sulla presenza del trio costituito da Henry Cavill (Teseo), Freida Pinto (Fedra) e Mickey Rourke (Iperione). Invece i tre attori non si calano nella parte, rimanendo sempre molto riconoscibili e “moderni”. Questa mancata mimetizzazione nel contesto “mitologico” è dovuta anche e soprattutto alla scelta dei trucchi e dei costumi, davvero improponibili e lontani da qualsiasi tono epico che richiederebbe questa storia. Riporto qualche esempio: il ridicolo elmo indossato da re Iperione dotato di orecchie a punta in stile Batman e denti rivolti verso il volto, e le armature “flessibili” indossate dai guerrieri.
In conclusione Immortals è un pessimo film, da evitare come la peste del Trecento perché la sua visione potrebbe essere “mortale”.
VOTO:




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