Agli
Academy Awards il film di Cameron è uscito ridimensionato. Non solo ha perso i
premi per la categoria miglior regista - andato per la prima volta ad una
donna, Kathryn Bigelow, ex moglie dello stesso Cameron – ma anche per miglior
film, andato ad The Hurt Locker, vero
vincitore di questa edizione, con ben sei statuette conquistate.
Su
nove nomination, Avatar ha
conquistato solo tre statuette “tecniche”, tutte anticipate (grazie ad una
sorta di premonizione) nella mia recensione sul film: miglior fotografia (del
nostro Mauro Fiore), migliori effetti visivi e miglior scenografia. Insomma, un
riconoscimento per l’equipe della Weta, dove lavorano diversi italiani.
Pochi
hanno ricordato che per la categoria miglior trucco (vinta da Star Trek) erano in corsa anche A.
Signoretti e V. Sodano per il capolavoro di Sorrentino Il Divo. Peccato davvero, sarebbe stato un giusto riconoscimento all’inestimabile valore
del film.
Un
altro riconoscimento al talento italiano è stato la vittoria di Michael Giacchino
(Up) per miglior colonna sonora.
Infine,
mi è dispiaciuto non vedere vincere per la categoria migliori costumi Parnassus, che lo avrebbe meritato.
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