Articolo già pubblicato su "ArtInTime" il 13 settembre 2015.
Contro ogni pronostico della vigilia, il Leone d'oro della 72esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia è stato assegnato all'opera prima "Desde allà" del venezuelano Lorenzo Vigas. "Desde allà" narra la storia di un uomo benestante di mezza età che paga dei ragazzini a Caracas per vederli da vicino.
La giuria, presieduta dal messicano Alfonso Cuaròn, ha deciso di premiare per la prima volta a Venezia un film sudamericano, accendendo molte polemiche tra i critici. Sono rimasti infatti fuori dal palmarès molte opere apprezzate dalla critica internazionale: da "Rabin, the Last Day" di Amos Gitai a "Francofonia"di Aleksandr Sokurov, da "Behemoth" di Zhao Liang al film di Jerzy Skolimowski "11 Minutes".
Pablo Trapero si è aggiudicato invece il Leone d'argento per la miglior regia grazie a "El Clan", un film crudo che narra la storia di una famiglia argentina che vive di rapimenti e omicidi.
Ad "Abluka" del turco Emin Alper è andato invece il Premio speciale della giuria, mentre la Gran Premio della giuria ad "Anomalisa", film d'animazione in stop-motion diretto da Duke Johnson e Charlie Kaufman.
decisione più coraggiosa sembra essere l'attribuzione del
decisione più coraggiosa sembra essere l'attribuzione del
L'Italia, in concorso con quattro film, si deve accontentare della vittoria della Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, assegnata a una splendida Valeria Golino per il suo ruolo in "Per amor vostro" di Giuseppe Gaudino. é stato premiato invece come miglior attore il francese Fabrice Luchini per "L'hermine", opera diretta da Christian Vincent che ha
conquistato anche il riconoscimento per la miglior sceneggiatura.
conquistato anche il riconoscimento per la miglior sceneggiatura.
Il Premio Mastroianni, dedicato agli attori emergenti, è stato coraggiosamente assegnato al piccolo Abraham Attah, protagonista di "Beasts of No Nation" di Cary Fukunaga.
Nella categoria "miglior opera prima" ha trionfato "The Childhood of a Leader" di Brady Corbet, mentre nella sezione Orizzonti è stato premiato "Free in Deed" di Jake Mahaffy.
In questa edizione della Mostra di Venezia pare evidente che si sia privilegiato il cinema della realtà (ma non era già accaduto a Cannes?), mettendo in secondo piano opere più immaginifiche e artistiche di cineasti di fama internazionale. Non sarà forse il caso di cambiare rotta e di tornare a premiare il cinema con la C maiuscola?
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