Gli antichi Romani chiamavano "Suburra" il
quartiere popolare e malfamato dell'urbe, situato tra il Celio e l'Esquilino;
il termine indica tutt'oggi il quartiere più "moralmente" degradato di una città.
Il film di Stefano Sollima, tratto dal romanzo di Carlo
Bonini e Giancarlo De Cataldo, autore già di Romanzo criminale e
co-sceneggiatore di questa pellicola, esplora il sottobosco romano in cui politica
e criminalità si incontrano per decidere le sorti della capitale e spartirsi
ciò che essa può offrire. Partendo dai fatti di cronaca - del resto De Cataldo
è un magistrato -, i personaggi prendono vita muovendosi e incontrandosi in una
Roma cupa, notturna, da film noir, perennemente flagellata da una pioggia biblica
che sembra annunciare l'avvento di un'Apocalisse.
La storia è fortemente connotata dal punto di vista
temporale: si svolge tutta tra il 5 e il 12 novembre 2011, giorno (vero) delle
dimissioni del governo guidato da Silvio Berlusconi e, per tutti i protagonisti
della vicenda, inesorabile appuntamento con il proprio destino.
In questo contesto spazio-temporale, si intrecciano le
storie di diversi loschi personaggi che formano il microcosmo di Suburra: l'onorevole
Filippo Malgradi, un politico corrotto e corruttore (magistralmente
interpretato da Pierfrancesco Favino); Er Samurai, vero mediatore tra politica,
criminalità e curia romana, burattinaio, ex militante di estrema destra e
ultimo superstite della Banda della Magliana (un villain memorabile grazie a Claudio Amendola); Numero 8, boss di
Ostia incapace di capire che certi giochi sono più grandi di lui (Alessandro
Borghi); Sebastiano, un Pr spregiudicato moralmente (Elio Germano); Viola,
tossicodipendente, compagna fedele di Numero 8, coerente fino alla fine (Greta
Scarano); Sabrina, fragile escort di lusso (Giulia Elettra Gorietti); Manfredi
Anacleti, boss degli zingari intento a vendicare il fratello minore e ansioso
di entrare nella serie A del crimine (Adamo Dionisi).
Per colpa di un festino finito male con protagonisti
Malgradi e Sabrina si innesca una serie di eventi che porteranno tutti i
personaggi a mettere in gioco la propria esistenza pur di perseguire i propri
fini senza scendere a compromessi. Sullo sfondo, il tentativo di una grande speculazione
edilizia su Ostia per trasformarla in una nuova Las Vegas, progetto che
coinvolge anche alti prelati del Vaticano.
Suburra mostra il dramma di una guerra per la
sopravvivenza in cui tutti si credono invulnerabili mentre sono solo pedine di un
gioco più grande di loro; vecchi e nuovi patti di fedeltà saltano in nome della
fallace bramosia di potere e denaro.
L'opera di Sollima, figlio d'arte e autore delle serie
televisive Gomorra e Romanzo criminale oltre che del
film ACAB - All Cops Are Bastards del 2012, non lascia indifferenti,
anche perché non offre nessuna possibilità di catarsi ai personaggi, né una
speranza di ritorno alla normalità dopo l'Apocalisse.
Proprio Lei, alla fine, giunge inesorabile per tutti: il
Presidente del Consiglio si dimette, lasciando l'onorevole Malgradi nelle mani
della Giustizia, mentre tutti i personaggi della vicenda, eccetto Viola, pian
piano vengono sconfitti.
Un Papa dimissionario simboleggia lo smarrimento morale
dell'Urbe e della Chiesa, mentre una pioggia torrenziale allaga e disinfetta la Città Eterna.
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