Tutti
hanno una matassa da sbrogliare prima o poi nelle propria vita. I protagonisti
del film, Gaetano (Salvo Picarra) e Paolo (Valentino Picone), la ereditano dai
loro padri e starà a loro sbrogliarla.
Il film è una divertente commedia comica
girata a Catania e diretta a sei mani: Ficarra, Picone e Giambattista Avellino.
La storia è molto semplice: Paolo e Gaetano sono due cugini che non si vedono
da quando erano piccoli per colpa di una disputa (forse sull’eredità
dell’albergo di famiglia?) mai risolta dai propri padri. Gaetano è un uomo
furbo: dirige un’agenzia matrimoniale che fornisce dei mariti ormai moribondi a
delle donne straniere desiderose di ottenere la cittadinanza italiana e
l’eredità. Invece Paolo, che dirige un alberghetto a Catania, è dal punto di
vista caratteriale l’opposto: timido, ipocondriaco e ingenuo. I due cugini si
incontrano casualmente al funerale del padre di Paolo e da lì in poi i loro
destini saranno legati indissolubilmente. Infatti entrambi si troveranno
coinvolti in una serie di vicende che li porteranno pericolosamente a
incrociare sulla loro strada la mafia e solo insieme riusciranno a sbrogliare
la matassa che hanno contribuito a ingarbugliare. Alla fine tutti i fili
vengono sciolti: i due cugini, in memoria dei bei tempi del passato, fanno la
pace e contribuiscono a ricongiungere le proprie famiglie.
Il
film non fa rimpiangere i soldi spesi per il biglietto: non solo si ride a
crepapelle, ma si gusta anche una bella storia raccontata anche bene sul piano
delle immagini. Toccanti infatti sono le scene in cui i due protagonisti
rivivono i ricordi di quando erano piccoli e giocavano insieme accanto ai loro
padri nel giardino dell’albergo del nonno, costruite in modo che le immagini
del passato si mescolino con quelle del presente. Inoltre, molto belle sono le
musiche di Paolo Buonvino. Infine, ottimi sono stati tutti gli attori del cast,
per lo più d’origine siciliana: i loro personaggi sono stati curati bene per
rendere migliore la sceneggiatura. Insomma, il terzo film di Ficarra e Picone
(dopo Nati stanchi e Il 7 e l’8), in cui si ride senza cadere
mai nella volgarità e in cui qua e là si colgono dei momenti di satira sociale
(vedi l’agenzia matrimoniale per spose extracomunitarie e il problema della
mafia) è proprio spassoso e di buona qualità.
(già pubblicato l'11/04/2009 su Mondoattuale)
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