martedì 24 gennaio 2012

La matassa

  Tutti hanno una matassa da sbrogliare prima o poi nelle propria vita. I protagonisti del film, Gaetano (Salvo Picarra) e Paolo (Valentino Picone), la ereditano dai loro padri e starà a loro sbrogliarla.

 Il film è una divertente commedia comica girata a Catania e diretta a sei mani: Ficarra, Picone e Giambattista Avellino. La storia è molto semplice: Paolo e Gaetano sono due cugini che non si vedono da quando erano piccoli per colpa di una disputa (forse sull’eredità dell’albergo di famiglia?) mai risolta dai propri padri. Gaetano è un uomo furbo: dirige un’agenzia matrimoniale che fornisce dei mariti ormai moribondi a delle donne straniere desiderose di ottenere la cittadinanza italiana e l’eredità. Invece Paolo, che dirige un alberghetto a Catania, è dal punto di vista caratteriale l’opposto: timido, ipocondriaco e ingenuo. I due cugini si incontrano casualmente al funerale del padre di Paolo e da lì in poi i loro destini saranno legati indissolubilmente. Infatti entrambi si troveranno coinvolti in una serie di vicende che li porteranno pericolosamente a incrociare sulla loro strada la mafia e solo insieme riusciranno a sbrogliare la matassa che hanno contribuito a ingarbugliare. Alla fine tutti i fili vengono sciolti: i due cugini, in memoria dei bei tempi del passato, fanno la pace e contribuiscono a ricongiungere le proprie famiglie.

  Il film non fa rimpiangere i soldi spesi per il biglietto: non solo si ride a crepapelle, ma si gusta anche una bella storia raccontata anche bene sul piano delle immagini. Toccanti infatti sono le scene in cui i due protagonisti rivivono i ricordi di quando erano piccoli e giocavano insieme accanto ai loro padri nel giardino dell’albergo del nonno, costruite in modo che le immagini del passato si mescolino con quelle del presente. Inoltre, molto belle sono le musiche di Paolo Buonvino. Infine, ottimi sono stati tutti gli attori del cast, per lo più d’origine siciliana: i loro personaggi sono stati curati bene per rendere migliore la sceneggiatura. Insomma, il terzo film di Ficarra e Picone (dopo Nati stanchi e Il 7 e l’8), in cui si ride senza cadere mai nella volgarità e in cui qua e là si colgono dei momenti di satira sociale (vedi l’agenzia matrimoniale per spose extracomunitarie e il problema della mafia) è proprio spassoso e di buona qualità.

VOTO: 

(già pubblicato l'11/04/2009 su Mondoattuale)

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