Vi siete mai chiesti come
possa cambiare la vostra vita rispondendo sì a tutto ciò che prima rifiutavate?
Ebbene, in estrema sintesi, Yes Man risponde in modo brillante a questo
quesito.
Nonostante sia una commedia con protagonista
uno “spumeggiante” Jim Carrey, la nuova opera di Peyton Reed contiene temi
esistenziali non banali. Si passa infatti dal polo negativo del dire sempre no,
a quello dell’ottimismo senza se e senza ma. Ovviamente, il passaggio da un
estremo all’altro avrà ripercussioni “serie” sulla vita di Carl Allen (Jim
Carrey), con immancabili situazioni esilaranti.
Carl Allen è un uomo che,
temendo le sfide che la vita gli propone (dopo essere stato lasciato dalla
fidanzata), rifiuta qualsiasi proposta che gli venga fatta, sia sul lavoro (in banca),
sia nella vita privata con gli amici. Per uscire dalla solitudine e dal
pessimismo esistenziale, Carl decide di seguire un suo amico ad un incontro con
un guru che predica la filosofia del sì. Qui Carl promette solennemente in
pubblico che per un anno dirà sempre di sì a tutto. Questa svolta esistenziale
porta numerosi frutti positivi: sul lavoro, nel privato, sul piano umano.
Soprattutto, Carl riesce finalmente a conoscere e a frequentare una ragazza di
nome Allison (Zooey Deschanel), che pratica il jogging scattando foto in corsa
e canta in un locale underground di Los Angeles. Si apre così la fase romantica
del film. Carl dice sì all’amore, attratto dalla simpatica, sincera e bizzarra
Allison, ma non sa nemmeno lui se lo ha fatto per scelta o per non venire meno
al voto solenne fatto al guru del sì.
Si giunge allora ad un
punto di rottura: a furia di dire sì a tutto, Carl viene sospettato di essere
un terrorista dall’FBI e deve giustificarsi spiegando che ha aderito alla
terapia del sì. Questo porta alla separazione da Allison che non sa più se il
fidanzato l’abbia assecondata sempre per amore o per obbligo. Alla fine, Carl
capisce che la virtù sta nel mezzo (come dicevano i latini): per riconquistare
il cuore della sua amata, scioglie il giuramente fatto al guru (che in realtà è
un furbo predicatore che pensa ad arricchirsi) e decide di scegliere caso per
caso se accettare o rifiutare. Il finale è ovviamenre un happy ending.
La coppia Jim Carrey-Zooey
Deschanel funziona molto bene; la giovane attrice emergente è brillante e come
nel film, anche nella vita reale è una cantante underground di Los Angeles. La commedia
di Peyton Reed coglie nel segno ed in un certo senso è originale rispetto ai
film dello stesso genere: una volta tanto, si è trovato una giusta via di mezzo
tra comicità, romanticismo e temi esistenziali (trattati ovviamente in modo
leggero). Si ride, anche molto grazie a Jim Carrey, ma quasi sempre in modo
intelligente. Yes Man offre anche diversi spunti di riflessione sulla nostra
società: la dissacrazione di falsi guru e inutili filosofie, la bellezza
dell’amore sincero e dei sentimenti non convenzionali, i difetti del nostro
tempo. In conclusione, mi sembra proprio una bella commedia, migliore di tante
altre made in USA che ci hanno invaso negli ultimi anni, spesso contraddistinte
da una comicità volgare e becera.
(già pubblicato l'1/02/2009 su Mondoattuale)
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