Sinossi: Nella
Terra di Mezzo, un hobbit chiamato Bilbo Beggins si ritrova improvvisamente
coinvolto in una grande avventura per volere dell’amico stregone Gandalf il
Grigio. Assieme a tredici nani, Bilbo lascia per la prima volta la Contea per
dirigersi verso il regno di Erebor, sottratto ai nani dal drago Smaug. La
strana compagnia dovrà fronteggiare mille peripezie, tra scontri con gli orchi,
incontri con gli elfi e altre strane creature…
Nove
anni dopo Il ritorno del re, l’ultimo
episodio della trilogia de Il signore
degli anelli, Peter Jackson torna
nel fantastico mondo creato da J. R. R. Tolkien per proporre sul grande schermo
il primo dei tre film dedicati a Lo
Hobbit. Si tratta della storia, o meglio del “viaggio”, di Bilbo Beggins (Martin Freeman), zio di Frodo, compiuto
sessant’anni prima rispetto a quello che intraprenderà suo nipote ne Il signore degli anelli. Assieme a
tredici simpatici nani e a Gandalf (ancora una volta magistralmente
interpretato da Ian McKellen)
conoscerà per la prima volta il mondo esterno alla Contea e farà un incontro
che cambierà il destino di tutta la Terra di Mezzo: conoscerà Gollum e si
impossesserà del suo anello.
Questo
primo episodio intitolato Un viaggio
inaspettato copre i primi sei capitoli del libro scritto da Tolkien, quindi
circa un terzo dell’opera. Il film parte
col freno a mano tirato, con un raccordo iniziale creato dagli sceneggiatori
per congiungere questo prequel alla precedente trilogia dell’anello. La storia
stenta a decollare nella prima mezzora, accasciandosi su ritmi lenti e
indugiando in maniera prolissa sulla scena del banchetto in casa Beggins. Il
ritmo si alza man mano che la storia procede, raggiungendo l’acme durante gli
scontri con gli orchi e i troll. Tuttavia, nonostante il ritmo più veloce della
seconda parte del film, la storia non riesce a innalzarsi sopra i canoni di un
semplice racconto fantastico – fiabesco, rimanendo lontanissima dai toni epici
della trilogia precedente. Se già nel libro originale è evidente un registro
diverso rispetto ai tre tomi dedicati a Il
signore degli anelli, in questo primo film della nuova trilogia si sono
enfatizzati molto gli aspetti umoristici e fiabeschi, rivolgendosi forse di più
a un pubblico costituito da famiglie e bambini che agli adulti. L’unica scena
davvero simile al realismo e alle atmosfere gotiche del Signore degli Anelli è quella dell’incontro sotterraneo tra Bilbo e
Gollum (Andy Serkis), giocato tutto
sulla tensione emotiva e sulla tenuta psicologica dei due personaggi che si
sfidano in una gara di indovinelli. Questo è l’episodio chiave del film e dell’intera
storia della Terra di Mezzo, perché entra per la prima volta in scena l’anello
di Sauron.
Il
film quindi risulta complessivamente discreto, con una prima parte lenta e
molto prolissa, e una seconda parte ricca d’azione e veloce. E’ discutibile la
scelta di dedicare addirittura tre film al racconto non lungo de Lo Hobbit (scelta dettata dal marketing
si suppone): il rischio è quello di diluire troppo la storia scritta da Tolkien,
arricchendola con buffi e banali personaggi fiabeschi (come Radagast, inventato
dagli sceneggiatori imitando un po’ i personaggi di Harry Potter) che rischiano
di rimarcare ulteriormente le differenze con l’eccezionale trilogia precedente.
Il cast “storico” del Signore degli
Anelli rimane comunque impareggiabile, nonostante il simpatico contrasto
tra l’età effettiva degli attori e quella dei personaggi del racconto originale
(dovrebbero essere più giovani rispetto ai film precedenti!): Ian McKellen, Cate Blanchett, Cristopher
Lee e Hugo Weaving.
VOTO:
3 commenti:
Non sono un grande appassionato del genere, nonostante abbia visto tutta la precedente trilogia.
Questo mi sa che aspetterò di vederlo in dvd o in tv... ;-)
Nonostante le atmosfere più fiabesche mi è piaciuto molto, ho amato l'effetto "nostalgia" e la sensazione che il tempo, nella Contea, non fosse passato affatto dagli anni de Il signore degli anelli!
@spiderci: Vederlo in sala fa sempre un altro effetto ;)
Grazie per essere passato!
@Babol: ammetto che anch'io ho provato qualcosa del genere all'inizio del film. Possiamo dire che la scelta di utilizzare gli stessi set (possiamo ancora chiamarli così nell'era della CG?) della trilogia precedente e la stessa suggestiva colonna sonora sia stata vincente :)
A presto!
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